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Quale microfono scegliere è spesso un dubbio tecnico oltre che un’attività di ricerca dell’accessorio sfizioso. 

A livello tecnico possiamo (e dobbiamo) porci alcuni interrogativi sulla qualità dell’audio e sull’utilizzo che ne vogliamo fare. 

Dato che è l’unico vero strumento con cui lavoreremo dobbiamo pensare a come questo potrebbe condizionare il nostro modo di lavorare e, non meno importante, di come questo apparirà nei nostri video. 

Parlando di personal branding, anche la scelta del microfono ci posiziona in un certo modo sulla scala della valutazione dei nostri interlocutori. Sono certo che, oltre a leggere questo articolo e chiedere agli amici un consiglio tecnico, ognuno di noi passerà molto tempo a valutare l’estetica del microfono. 

Per un neofita a volte è più importante l’aspetto rispetto le qualità audio, spesso non completamente comprese. 

Iniziamo a fare alcune distinzioni pratiche tra 

In questo caso distinguiamo i nostri strumenti in base al tipo di attacco e di conseguenza anche al tipo di utilizzo.

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I microfoni usb sono microfoni che vanno collegati necessariamente ad un computer, spesso un portatile oltre che ad un Pad o uno Smartphone.

Infatti esistono microfoni di buona qualità come il Blue yeti Nano che anche se piccolo e compatto mantiene una performance molto simile al fratello maggiore, il Blue Yeti, diventato famoso per l’uso da parte di molti youtuber.

Per la sua compattezza è scelto anche da chi ha esigenze di mobilità (io stesso lo utilizzo a volte per andare a fare le interviste in giro).

Rispetto i microfono da collegare direttamente allo smartphone come l’MV88 della Shure, ha un suono migliore ed è meno “invadente” quando dobbiamo porlo davanti al nostro interlocutore

I microfoni XLR

Questo tipo di microfono ci avvicina al mondo professionale, anche se tecnicamente c’è davvero molto da scoprire.

Quesito tipo di attacco necessita di attrezzatura aggiuntiva e non si collega direttamente al computer.

Occorre una scheda audio o un mixer per poter usare i microfoni con attacco XLR. 

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Per chi avesse esigenze di mobilità nelle interviste per esempio è consigliabile valutare una serie di soluzioni quanto più agevoli possibile. Quindi oltre a portare con se un portatile e una piccola scheda a audio esterna, dobbiamo mettere in conto anche la disponibilità di spazi e dinamicità di quello che stiamo realizzando.

Esistono in commercio soluzioni molto pratiche come il P4 di zoom che ci permette di registrare fino a 4 sorgenti (microfoni o anche connessione con telefonata) in un apparecchio senza interfacciamento con computer e con la possibilità di registrare anche in assenza di corrente elettrica o di connessione grazie alla sua scheda di memoria estraibile.

Rispetto la tecnologia utilizzata possiamo avere microfoni una distinzione tra

  • microfoni a condensazione (con un suono più corposo)
  • microfoni dinamici (adatto per registrazioni di gruppo)

Il che significa una maggior capacità di raccogliere i suoi dell’ambiente circostante o meno

Rispetto il metodo di acquisizione dell’audio invece possiamo distinguere Varie modalità

  • cardioide (cattura il suono con un campo d’azione simile ad un cuore di fronte a noi) ideale per registrazione in “solitaria” nel caso si utilizzi un solo microfono
  • Omnidirezionale
  • Bi-direzionale
  • Direzionale

Queste caratteristiche sono condizionate al tempo di utilizzo che ne vogliamo fare, quindi prima di tutto è necessario capire quale meta vogliamo raggiungere per poter poi fare le giuste valutazioni.

Per esperienza personale, da appassionato, mi sono sempre divertito a provare nuove attrezzature per capirne le differenze e l’uso. Senza investire grandi capitali può diventare interessante fare una serie di esperimenti con microfoni diversi, per usi diversi, con schede audio, con staffe e supporti e microfoni per il vostro smartphone.

Sperimentare è la strada giusta per fare esperienza. Buon divertimento.

Cristian Tava

Titolare di in2parole ne ho fatto uno strumento per raccontare la mia visione del mondo attraverso la comunicazione etica. Sono ideatore del progetto Villaggio Saggio per promuovere l'economia circolare e metto la mia agenzia a disposizione di progetti che ne rispettino l'aspetto etico e di comunità.

Mi piace pensare al mondo come qualcosa di unico e diverso sempre in divenire e amo proprio l'unicità delle persone.

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